Garza ferita da arli texture

Sabrina de Mauro, arli texture, Slow fiber

Goal11 Goal12
Quando

venerdì 23 maggio 2025 h. 18:00-20:00

Descrizione

Garza ferita raffigura la rottura della linea di confine tra l’indifferenza e la consapevolezza (Sabrina de Mauro, 2025).

L’opera è simbolo dell’iniziativa che vuole, in attuazione delle indicazioni dell’Agenda 2030, “aprire gli occhi” sulle peggiori deviazioni dei modelli produttivi indotti dalla globalizzazione e sollecitare la diffusione di un consumo critico o etico, per cui il singolo può contribuire consapevolmente a importanti temi sociali edambientali. (Slow fiber)

L’idea è quella di figurare il Goal 12 "Consumo e produzione responsabili" dell'Agenda 2030 attraverso una scenografia del cortile in cui viene rappresentata un’esperienza concreta di riutilizzo creativo.

Da una parte un’installazione con cumuli di rocche di filati, provenienti da giacenze di magazzino, buttati su tappeti, a descriverne la scarsità di valore. Dall’altra un allestimento, tipo interno di una casa, con alcuni pezzi di arli texture, cover sofà e arazzi verticali, esito della tessitura di quei filati scartati, senza pregio, trasformati in oggetti preziosi.

In mezzo una conversazione sul Goal 11 "Città e comunità sostenibili". La voce sarà quella delle ragazze e dei ragazzi dell’Istituto professionale  De Amicis Cattaneo che attraverso lo stimolo di un’insegnante illuminata, Mariella Rainò, approfondiscono temi quali la sovrapproduzione, lo sfruttamento intensivo del lavoro anche minorile e l’impatto ambientale di un’enorme quantità di rifiuti da smaltire.

Poiché spesso l’apparente disinteresse nasce dalla mancanza di informazioni chiare e significative, è necessario ora fornirle, specialmente alle nuove generazioni,  al fine di coltivare una sana sensibilità,  attenta nelle scelte di consumo .

Il dibattito vuole mettere sotto la lente il fenomeno della fast fashion, raccontare semplicemente cosa comporta per le persone, l’ambiente e il tessuto produttivo locale, sottolineando l’esigenza e l’urgenza di un cambiamento culturale individuale e collettivo. 

“Vestire buono, pulito e giusto” di Dario Casalini descrive in modo efficace il fenomeno e pone le basi di un nuovo movimento di pensiero Slow iber, impegnato nella diffusione di un modello alternativo di produzione e consumo.

Modalità di partecipazione
Ingresso libero
Informazioni aggiuntive sull'evento

L'installazione è stata realizzata utilizzando materie prime "etiche" messe a disposizione delle aziende aderenti al Slow fiber, associazione che riunisce 28 aziende italiane della filiera del tessile per l'arredo e l'abbigliamento che promuovono insieme un modello di produzione e consumo di prodotti buoni, sani, giusti e durevoli.

Partecipa la Cantina Semonte, azienda umbra particolarmente attenta agli Obiettivi dell'Agenda 2030 che realizza un ottimo prodotto con il minimo impatto ambientale.

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Dove
Via Marcello Prestinari, 19A Roma