Tra i diversi primati che l’Italia può vantare, ce n’è uno ancora poco conosciuto: dopo alcuni Stati degli USA, il nostro è il primo Paese sovrano al mondo ad aver introdotto nel proprio ordinamento nel 2016 le società benefit. Ad oggi, sono 4.593 le realtà (for profit e no profit, grandi e piccole) che hanno adottato questa forma giuridica. Nel 2024, il profilo delle società benefit in Italia è stato studiato da una ricerca condotta in collaborazione tra Nativa (prima società benefit in Italia), Research department Intesa Sanpaolo, InfoCamere, Camera di Commercio di Brindisi-Taranto, Assobenefit eDipartimento di scienze economiche e aziendali “Marco Fanno” dell’Università di Padova.

I numeri dicono che le società benefit rispetto alle non-benefit sono sia più dinamiche (crescono di più, innovano di più, creano più valore), sia più incisive sulle strategie per la sostenibilità ambientale (più investimenti in energia rinnovabile, più impegno per ridurre le emissioni nella produzione e nelle reti di fornitura) e sociale (più attenzione allo sviluppo delle persone, alla parità di genere e alla presenza di giovani nei board).

Siamo di fronte a un’avanguardia che quotidianamente contribuisce allo sviluppo sostenibile.