Verso un’Italia socialmente sostenibile: giovani, salute, infrastrutture e cooperazione

“Dobbiamo valutare l’impatto delle politiche economiche e ambientali sulla società”. Le parole della ministra Calderone all’evento ASviS di Napoli sulla sostenibilità sociale nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile.

di Ilaria Delli Carpini

lunedì 26 maggio 2025
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La sostenibilità sociale deve diventare parte integrante e non dimenticata del processo di innovazione e trasformazione che la società sta vivendo negli ultimi anni. Proteggere, supportare la comunità e aumentare i livelli di inclusione sociale sono le azioni che possono migliorare il pianeta perché senza sostenibilità sociale non c’è sostenibilità economica e sostenibilità ambientale. In un’epoca di profondi cambiamenti l’essere umano va posto al centro e le giovani generazioni rappresentano la chiave di volta sui cui puntare per generare un processo di sviluppo realmente sostenibile. Sono questi i messaggi emersi dall’incontro ASviS “Nessuno resti indietro. La sostenibilità sociale come fattore abilitante”, moderato dal direttore di Vita Stefano Arduini e con Autostrade per l’Italia e Una Italian Hospitaly in qualità di tutor, che si è tenuto il 21 maggio al Maschio Angioino di Napoli nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile.

L’assessore alla salute e al verde di Napoli, Vincenzo Santagada, ha aperto il dibattito, sottolineando la necessità di sensibilizzare non solo le istituzioni, ma soprattutto la comunità ad agire secondo un approccio one health. Le nuove generazioni devono essere in grado di comprendere l’interconnessione tra la salute delle persone e la salute dell’ambiente: “Rispettare l’ambiente significa rispettare la salute, vivere in modo sano attraverso determinati stili di vita significa prevenire alcune patologie”, aumentando la sicurezza e il benessere delle società.

Marcella Mallen, presidente dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, nel suo intervento ha ribadito la necessità di continuare a lavorare per sensibilizzare la comunità e le istituzioni verso il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, predisponendo un nuovo piano di accelerazione. La presidente ASviS, oltre a presentare i temi previsti per i dibattiti della giornata, ha posto le giovani generazioni al centro del suo discorso: “dobbiamo prendere sul serio i giovani”, è necessario creare un contesto di fiducia verso le giovani generazioni e “puntare su di loro per potenziare i processi di innovazione di cui la società e l’economia hanno grande bisogno per progredire.

Mallen ha poi presentato un nuovo documento dell’ASviS “Le giovani generazioni tra presente e futuro”, realizzato nell’ambito del progetto “Gift” (Giovani, impegno, futuro, territorio), co-finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) e promosso da Save the Children, in partenariato con ASviS, Edi Onlus e Fondazione Mondo Digitale. Un documento, rivolto alle docenti e ai docenti delle scuole, che offre un’analisi della condizione giovanile e delle sfide poste dalle disuguaglianze economiche, sociali e generazionali in un mondo che cambia, attraverso articoli tratti dai siti asvis.it e futuranetwork.eu. La raccolta riporta anche esperienze positive di educazione, da poter replicare nel proprio contesto, e materiali didattici da poter utilizzare sui banchi di scuola.

Katrín Jakobsdóttir, già prima ministra dell’Islanda, nel suo keynote speech ha rivolto l’attenzione alle conseguenze del cambiamento climatico, allo scioglimento dei ghiacciai islandesi e alla distruzione degli ecosistemi. Conseguenze che non rimangono circoscritte in un’unica zona del pianeta, ma che avranno ripercussioni in tutta l’Europa. Ancora una volta, è emersa l’esigenza di creare una partnership solida tra le Nazioni, affinché si definiscano “azioni concrete per proteggere le terre e prevenire le malattie, perché “la salute del pianeta è inseparabile dalla salute delle persone”.

Come costruire un’Italia socialmente sostenibile

Il primo panel della giornata è stato aperto da Francesco Billari, rettore dell'Università Bocconi di Milano, che ha denunciato il calo del peso politico delle giovani e dei giovani come un problema del nostro modello sociale: “È importante che gli adulti e le altre generazioni presenti nel Paese si rendano conto di questo e pongano attenzione alle ragazze e ai ragazzi e al loro futuro”.

Nel suo intervento Francesca Rancioppi, capo del Centro europeo ambiente e salute dell’Ufficio regionale europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha sottolineato che “l’obiettivo del 2030 non verrà raggiunto a meno che non abbiamo una velocissima correzione della rotta”. Sono stati individuati quindi tre punti principali sui cui intervenire: governace, formazione e investimenti.

Successivamente, Ulrike Sauerwald, capo del Research & Knowledge Management di ValoreD, ha aperto il suo discorso ricordando che: “La salute delle organizzazioni passa per la salute degli individui che ci lavorano” focalizzandosi quindi sulla valorizzazione di team multiculturali nelle aziende e sulla necessità di aumentare il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori.

La formazione e l’educazione degli adulti per un’Italia competitiva e democratica

Nella seconda tavola rotonda, il direttore dell’Aics Marco Riccardo Rusconi ha sottolineato come interdipendenza e interconnessione siano le parole chiave per ispirare l’azione della cooperazione e permettere di avere un impatto positivo sulla comunità internazionale: “La cittadinanza globale è un vettore di sostenibilità, è un abilitatore anche della democrazia, è un fattore di inclusione e anche di giustizia sociale”.

Il direttore della Direzione generale per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione della Commissione europea, Mario Nava, ha ribadito l’impegno dell’Unione europea nello sviluppo delle politiche sociali: “La questione di trovare una cosa che sia duratura nel tempo è connaturata alla natura europea”. Nava ha poi individuato tre strumenti per migliorare la sostenibilità sociale: diritti sociali, inclusione e reti di protezione che funzionino.

Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, ha posto in risalto le sfide dell’abbandono scolastico in Italia e la necessità di garantire la formazione continua per lavoratrici e lavoratori in un contesto di trasformazioni continue, puntando sul miglioramento della qualità dell’istruzione. Nel suo intervento ha sottolineato che la formazione “è il miglior antidoto che conosciamo rispetto alle disuguaglianze sociali di partenza.

Rimanendo sui temi dell’istruzione e della formazione, la parola è passata poi a Glenda Quintini, Senior economist dell’Ocse, che ha discusso di tre competenze principali per far fronte ai cambiamenti del mercato del lavoro nell’epoca della transizione verde e digitale: la literacy, la numeracy e il problem solving adattivo. Quintini ha concluso il suo intervento sostenendo che: “Dobbiamo ripensare il nostro approccio all’apprendimento permanente, all’occupabilità. Non si tratta solo di finanziamenti, ma anche di potenziare le opportunità di riqualificazione e di aggiornamento professionale”.

Successivamente è intervenuta Rossella Iorio, Group Esg di UniCredit, portando nella discussione il contributo dei progetti di UniCredit contro l’abbandono scolastico e a supporto della riduzione dei gap tra le competenze richieste dalle aziende e le competenze dei lavoratori. Si è poi soffermata sulla necessità di fornire le leve per dare competenze a persone che vedranno cambiare il modo di lavorare e alle aziende che devono cambiare il modo di produrre.

L’impegno del Governo

Maria Teresa Bellucci, viceministra del Lavoro e delle politiche sociali, dopo aver condiviso il suo apprezzamento per il Festival dello Sviluppo Sostenibile, ha ricordato come l’Europa stessa adottando nel 2017 il pilastro dei diritti sociali sottolineava che “non esiste sostenibilità sociale se non ci sarà equità”. Ha quindi evidenziato i tre pilastri su cui ha puntato il governo italiano negli ultimi anni: il riconoscimento del valore del terzo settore, il lavoro e l’inclusione. La viceministra ha concluso la sessione mattutina dell’evento affermando: Al Green deal noi rispondiamo con un Social deal. L’accordo è prima di tutto un accordo sul sociale, un accordo sull’uomo”.

Il premio giusta transizione dell’ASviS

La sessione pomeridiana dell’evento di Napoli, moderata dal segretario generale dell’ASviS Giulio Lo Iacono, si è aperta con l’intervento di Giuliana Coccia, senior expert ASviS, che ha presentato la sesta edizione del Premio Giusta transizione, un riconoscimento che l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile vuole dare a persone, associazioni, imprese e istituzioni che si distinguono per progetti nell’ambito della giusta transizione ecologica, producendo impatti positivi anche sugli aspetti sociali. Quest’anno il premio è stato consegnato alla conceria Nuvolari, società benefit Srl, per il suo impegno concreto e innovativo nella sostenibilità ambientale. Come precisato da Coccia, la conceria “rappresenta un esempio concreto di come sia possibile innovare, unendo competitività, responsabilità ambientale e soprattutto impatto sociale positivo”.

A seguire il keynote speech di Frank Vandenbroucke, vice primo ministro del Belgio e ministro degli Affari sociali e della salute pubblica, in collegamento da Bruxelles. Il vice primo ministro ha sottolineato la necessità di unire le forze dell’Unione europea e adottare approcci pragmatici e misurabili per far fronte alle sfide della salute pubblica, del cambiamento climatico e della cybersicurezza: “Abbiamo già raggiunto dei risultati pragmatici, ma la strada è ancora lunga. Credo sia fondamentale lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi fissati”.

Infrastrutture sostenibili per ridurre le disuguaglianze sociali

Andrea Bianchi, responsabile Pianificazione strategica e politiche industriali di Invitalia, ha aperto l’ultimo panel della giornata discutendo dell’importanza del potenziamento delle infrastrutture come mezzo per ridurre il divario tra i territori: “Non esiste un’infrastruttura se non è fortemente connessa con i fabbisogni del territorio”.

Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma, ha poi sottolineato la necessità di sviluppare nuovi progetti sostenibili per affrontare le sfide dello sviluppo e della crescita e ribadito il ruolo chiave svolto dalle infrastrutture per la competitività globale di un Paese come l’Italia.C’è bisogno di essere forti per avere una politica strategica nazionale industriale che garantisca lo sviluppo delle infrastrutture per assicurare competitività in uno scenario così importante”, ha affermato Troncone.

Francesco Cicione, presidente di Entopan, ha posto l’attenzione su un argomento sempre più discusso: l’innovazione degli spazi fisici e digitali. Per Cicione le infrastrutture devono essere viste in una logica ecosistemica: “Lo spazio unito alla relazione, all’energia e al tempo che serve perché un ecosistema accresca la sua capacità di generare diversità, e quindi di essere fertile per il futuro, può essere la chiave”.

Christian Colaneri, direttore Strategie, sostenibilità e pianificazione sviluppo infrastrutture di Rete ferroviaria italiana, in linea con l’intervento di Andrea Bianchi, ha evidenziato il ruolo strategico delle infrastrutture nel ridurre i divari sociali e territoriali: “Le strutture ferroviarie in esercizio rappresentano una funzione basilare per garantire i diritti dei cittadini perché consentono un trasporto collettivo di massa, ci permettono di integrare i centri abitati e raggiungere poli di interesse di vario genere”.

Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup, ha poi riportato l’attenzione sulle infrastrutture digitali, fondamenta invisibile della società. Al centro dell’intervento le nuove soluzioni per ridurre il consumo di energia delle infrastrutture digitali e l’esigenza di garantire la privacy dei cittadini e la sicurezza dei dati: “In un mondo sempre più digitale, proteggere l’invisibile è il primo passo per rendere il futuro realmente visibile a tutti, perché dove non c’è visibilità di tutti, c’è scarsa sostenibilità”.

Il direttore Studi e strategie di Autostrade per l'Italia, Gianluigi Iacobone, è intervenuto sulla funzione delle autostrade nel favorire la crescita economica e sociale italiana, poiché rappresentano “un fattore di coesione e congiunzione territoriale tra Nord e Sud e ormai, sempre di più, anche un fattore di connessione da e verso l’Europa”.

Roberto Simoncelli, coordinatore del progetto “Gioventù rurale in movimento” di Aics Bogotà, in collegamento dalla Colombia, ha presentato i progressi, in termini di empowerment, affermazione economica e partecipazione politica dei giovani, ottenuti in un’area difficile per la tutela dei diritti umani grazie ai progetti dell’Aics. Simoncelli ha citato la risoluzione dell’Onu del 2017 “Pace, sicurezza e giustizia”: “I giovani sono il vero motore della pace”.

La tappa di Napoli del Festival dello Sviluppo Sostenibile si è conclusa con un video intervento della ministra del Lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone. La ministra ha ricordato alcune misure attuate e l’impegno del governo nell’attuare un nuovo modello di sviluppo in un’epoca di transizione: “Valutare l’efficacia delle politiche economiche e ambientali considerando la loro ricaduta sulla società, ritengo sia determinante per attuare strategie a tutto tondo e di lungo respiro”.